GENOMAMIATA (Arcidosso – GR)

info@genomamiata.org 0564/965258 340/9382037 (Lorenzo Fazzi – Serenella Marini)

L’associazione Genomamiata nasce nel 2003 e conta 28 aziende agricole associate; opera nel campo della ricerca, recupero e valorizzazione della biodiversità animale e vegetale su entrambi i versanti del Monte Amiata. Genomamiata si propone la classificazione e il recupero del patrimonio animale e vegetale a rischio di erosione genetica, che è stato nel recente passato una delle risorse produttive più importanti del Monte Amiata.

Il recupero e la valorizzazione del patrimonio zootecnico, ha portato negli anni passati a salvare l’Asino Sorcino Amiatino e alla valorizzazione della Cinta Senese e vede oggi l’Associazione Genomamiata, impegnata in diversi fronti: Suino Nero di razza Macchiaiola Maremmana; Cavallo Maremmano tradizionale, Pecora dell’Amiata, Capra di Montecristo e valorizzazione di razze tipiche avicole. Nel settore vegetale sono state individuate, oltre cento fra varietà e specie, a rischio di erosione genetica, tra fruttiferi e vitigni locali; si ricordano: il Brunellone, la Pera Picciola, la Mela Roggia dell’Amiata, la Mela Regina e i Ciliegi Avorio, Papale e Maggiolino. L’associazione ha iscritto ben 47 varietà di fruttiferi dell’Amiata, tra cui 20 castagni al Repertorio Nazionale di varietà da frutto di interesse locale. Notevole importanza è data inoltre agli ortaggi (Cipolla Amiatina o della Selva e Patata delle Macchie), ai cereali, alle piante aromatiche e officinali, ai foraggi e alle piante eduli spontanee e ai funghi. L’associazione in particolare cerca di favorire la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità agricola, promuovere il presidio del territorio (in particolare nelle aree interne) trasferendo agli operatori tutte le informazioni necessarie per la salvaguardia delle risorse tipiche locali. L’Associazione Genomamiata avendo il compito di valorizzare, le piante, i frutti e gli animali che fanno parte del passato agricolo e paesaggistico del Monte Amiata, assieme alle tradizioni, alle utilizzazioni culinarie e artigiane che sono a essi direttamente collegate, si è proposta come capofila del PIT DIVERSITA’ BASIC e del progetto AMIATA REMAIN e si è occupata del coordinamento di entrambi gli strumenti progettuali presentati nel bando PIT del PSR 2014-2020. Collabora con numerosi enti di ricerca: CNR-IBE, UNIFI-DAGRI, UNISI-DSV, UNIPI-DISAAA-a, UNITUS-DAFNE, NTT ecc..

PUBBLICAZIONI

AA.VV, Organica, tutela della BIOdiversità autoctona dell’Amiata grossetano attraverso la conduzione biologica. Arcidosso (GR) CP& Adver. MIS. 133 PSR 2007.2014. Anno 2012.

AA.VV. La carta del genoma locale indagine preliminare con rilevanza in campo della biodiversità autoctona gestibile a livello produttivo dell’Amiata Grossetano. Arcidosso (GR) CP& Adver – ADEP INTRREG III C. Anno 2007.

PARTNER DELLA RICERCA

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE – DAGRI (Firenze)

clara.sargentini@unifi.it roberto.tocci@unifi.it 339/4023010 338/7611843 (Clara Sargentini, Roberto Tocci)

Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), nato il primo gennaio 2019 dalla fusione del Dipartimento di Gestione delle risorse agrarie, forestali e alimentari (GESAAF) e del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente (DISPAA), è l’unico Dipartimento dell’Area di Agraria dell’Università di Firenze. Il DAGRI è una struttura organizzativa fondamentale attraverso cui l’ateneo fiorentino svolge le proprie attività statutarie: la ricerca scientifica, le attività didattiche e formative, il trasferimento delle conoscenze e dell’innovazione. Il DAGRI è dotato di laboratori con una vasta gamma di strumentazioni per rilievi idi campo (sensori agrometeorologici, misuratori dei parametri ecofisiologici delle colture, droni, scanner per il monitoraggio delle caratteristiche del suolo), di laboratorio (microscopi ottici e elettronici, autoclavi e centrifughe, celle fotoclimatiche, fermentatori, apparecchi per analisi chimiche, fisiche e genetiche, laboratorio sensoriale) che consentono di analizzare gli elementi biologici (colture, alberi, foreste, animali, lieviti, muffe, batteri e microalghe, patogeni e insetti), ambientali (suolo, atmosfera) e dei prodotti trasformati (latte e derivati, uova, carne e derivati, vini, oli, prodotti da forno, ecc.). Al DAGRI afferisce pure un laboratorio di geomatica specializzato in analisi geospaziali e applicazioni del telerilevamento. Le tematiche trattate nella ricerca e negli studi affrontano il settore nel senso più ampio, includendo aspetti ambientali e paesaggistici (cambiamenti climatici, rapporti aree urbane aree rurali, inquinamento, servizi ecosistemici, precision farming e forestry); alimentari (qualità e processi di produzione degli alimenti e bevande, tracciabilità e certificazioni, analisi sensoriale e delle preferenze); forestali (monitoraggio, gestione sostenibile, biodiversità, uso del legno) che ben completano le tradizionali tematiche del settore, legate alle tecniche per la gestione delle produzioni agro-forestali (selvicoltura, agronomia, economia, difesa del suolo, meccanizzazione, etc.); zootecnici e faunistici (gestione degli allevamenti e della fauna selvatica, qualità delle produzioni zootecniche e faunistiche). L’attività di ricerca si sviluppa in numerosi progetti regionali, nazionali ed europei (H2020, Life), finanziati da strutture pubbliche e private, che vedono la partecipazione dei docenti in veste di coordinatori o partner. Importanti anche i rapporti con il territorio e le imprese, che si concretizzano in progetti di innovazione e trasferimento, convenzioni e accordi, attraverso i quali i risultati delle ricerche sono messi a disposizione degli operatori per lo sviluppo del settore. Di rilievo le attività di internazionalizzazione e di cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Il Dipartimento è articolato in 10 sezioni tra cui quella di Scienze Animali, coordinata dalla prof.ssa Maria Paola Ponzetta, che si occupa di zootecnica, nutrizione animale e fauna selvatica. L’attività scientifica della sezione è rivolta allo studio delle tematiche inerenti alle performance degli animali in produzione zootecnica, alla nutrizione animale e valutazione degli alimenti zootecnici, alla conservazione, diffusione e valorizzazione del germoplasma animale autoctono, al miglioramento genetico degli animali da reddito, alle biotecnologie applicate alle produzioni animali, alla fauna selvatica e sue interazioni con il territorio, alla gestione dell’ittiofauna, al benessere animale, alla caratterizzazione, valutazione e tracciabilità dei prodotti animali freschi e trasformati, all’acquacoltura alla zootecnica biologica, all’apicoltura. Nell’ambito della conservazione e valorizzazione delle razze autoctone, particolare importanza hanno avuto le ricerche sulle razze autoctone bovine, suine, ovine, caprine, equine e asinine. Con i progetti VAGAL e VAGAL+ IT – FR Marittimo 2007 – 2013 il DAGRI – Sez. Scienze animali, ha approfondito gli studi sulle razze dell’area Amiatino-Maremmana ed è responsabile dell’Osservatorio permanente per la Biodiversità animale, istituito in questo ambito (http://www.progetto-vagal.eu/.). L’attività dei partner del progetto ha consentito l’iscrizione al Registro Anagrafico della Pecora dell’Amiata e l’inserimento del suino “Macchiaiolo Maremmano” nel Repertorio delle Risorse Genetiche autoctone della Toscana (ai sensi della LR n. 64 del 16 novembre 2004). Nell’ambito di questi progetti sono stati predisposti disciplinari per le produzioni tipiche e ne è stata effettuata una preliminare caratterizzazione qualitativa. Il progetto VACASOPINUM, (PSR) ha permesso di valutare le potenzialità dei prodotti derivanti da ovini adulti sul mercato tradizionale e di nuova tendenza. Nel progetto AMIATA REMAIN (PIT DIVERSITA’ BASIC), l’UNIFI – DISPAA si era proposta di seguire, dal punto di vista scientifico, i modelli di agrobiodiversità legati alle razze animali, autoctoni, reliquia e in via di estinzione. Il Dipartimento, oltre ai 13 corsi di studio (sette di primo livello e 6 di secondo) della Scuola di Agraria, è coreferente di corsi della Scuola di Architettura e della Scuola della Salute Umana. Offre anche percorsi formativi post-laurea, fra cui due dottorati di ricerca (Scienze agrarie e ambientaliGestione sostenibile delle risorse agrarie, forestali e ambientali), tre master (Agricultural Heritage Systems; Management e Marketing delle imprese vitivinicole; Progettazione di edifici e opere strutturali di legno) e corsi di aggiornamento professionale.

PUBBLICAZIONI

Benvenuti M.N., Giuliotti L., Lotti C., Accorsi P.A., Paganelli O., Petrulli C.A., Martini A. (2016) Welfare parameters in dairy cows reared in tie-stall and open-stall farming systems. Proceedings of the World Buiatrics Congress, ISBN: 978-1-5262-0432-5, 2016 Dublino 2016, 283

electrónica de Veterinaria – ISSN 1695-7504

Giuliotti L., Benvenuti M.N., Pisseri F., Nardoni S., Martini A., Mancianti F (2016) STRONGYLE MONITORING IN A FLOCK OF THE NATIVE ZERASCA SHEEP BREED, International Conference “Agriculture for Life, Life for Agriculture”, Book of Abstracts section 4 Veterinary Medicine, Bucarest June 9-11, 37

Guevara Viera R.V., Martini A., Lotti Cl., Curbelo Rodríguez L. M., Guevara Viera G.E.; Lascano Armas P.J.; Arcos Álvarez C. N.; Martínez Freire M. N.; Torres Inga C.S.; Chancusig F.H.; Armas Cajas J. A.; Serpa García G.V.; Bastidas Pacheco H. P. (2016) Milk production and sustainability of the dairy livestock systems with a high calving concentrate pattern at the early spring REDVET Rev. Electrón. vet. http://www.veterinaria.org/revistas/redvet 2016 Volumen 17 Nº 5 – http://www.veterinaria.org/revistas/redvet/n050516.html http://www.veterinaria.org/revistas/redvet/n050516/051603.pdf REDVET – Revista

Martini A., Bozzi R., Benvenuti D., Bonelli A., Pezzati A., Sargentini C., 2017.  Characterization of meat from Pecora dell’Amiata and Pomarancina light lamb slaughtered at 20 kg of live weight. LARGE ANIMALS REVIEW, 23: 131-140

Martini A., Lotti C., Crisostomo C., Benvenuti M.N., Giuliotti L., 2017 DIFFERENT SILAGE AFFECTS BEHAVIOR IN LACTATING DAIRY COWS, XXVII Convegno Società Italiana Etologia, libro degli Abstract, 18-21 giugno 2017, calci (PI), 16.50, pag. 29-30

Martini A., Peira G., Bonadonna A. (2017) Gli strumenti per la tutela e la valorizzazione dei salumi di qualità, in “LA GRANDE SALUMERIA ITALIANA” a cura di Costantino. Cipolla Editore Franco Angeli – Collana Gusto e Società. pp. 582, (Codice editore 278.1.10) 221-270

Mattiello S., Caroprese M., Crovetto M., Fortina R., Martini A., Martini M., Parisi G., Russo C., Zecchini M. (2017) Typical edible non-dairy animal products in Africa from local animal resources, Italian Journal of Animal Sciences. http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/1828051X.2017.1348915

Moscatelli F., Pietropaoli M., Brocherel G., Martini A., Formato G. (2016) Phosphorus 30 CH to control Varroa population in Apis mellifera colonies, European Journal of Integrative Medicine, Volume 8, Issue 5, Pages 861-864

Sargentini C., Tocci R., Campostrini M., Pippi E., Iaconisi V.,  2016.  At slaughtering and post mortem characteristics on Traditional market ewes and Halal market ewes in Tuscany. JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE AND TECHNOLOGY. 58:1-10

Tocci R., Campostrini M., Pippi E., Fratini R., Martini A., Sargentini C.,

Tocci R., Martini A., Giorgetti A., Sargentini C. (2016) Monterufoli Pony Morphological Characterization and Standard Breed Updating. Global Journal of Animal Scientific Research. 4(1), 5-11. 2016

Tocci R., Pipi E., Campostrini M., Martini A., Sargentini C., 2017.Consumer acceptance of ewe meat deriving from traditional and halal Tuscan market. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE. 16:105
Tocci R., Sargentini C., Martini A.,  Campostrini M.,  Pippi E., Iaconisi V.,  Bonelli A., Giorgetti A., 2017. Quality characteristics of the Musculus longissimus dorsi from Pecora dell’Amiata reared in Tuscany. 
 INTERNATIONAL JOURNAL OF HEALTH, ANIMAL SCIENCE & FOOD SAFETY. 4:24-30

Tocci R., Sargentini C., Martini A., Andrenelli L., Pezzati A., Benvenuti D., Giorgetti A., 2017. Hoof quality of Anglo-Arabian and Haflinger horses. JOURNAL OF VETERINARY RESEARCH, 61: 367-373.

PARTNER DELLA RICERCA

NEXT TECHONOLOGY TECNOTESSILE (Prato)

services@tecnotex.it 0574/634040 www.tecnotex.it (Costanza Soffici)

È una società di ricerca e servizi, con sede a Prato, che opera da oltre 30 anni mettendo a disposizione delle imprese le proprie competenze tecnico-scientifiche ed i propri laboratori al fine di affrontare le problematiche della ricerca e del trasferimento tecnologico nell’industria manifatturiera, in particolare nei settori tessile-moda e meccanotessile. Negli ultimi anni ha condotto a termine con successo progetti d’integrazione tra meccanica e agricoltura. Le aree di competenza della società si riferiscono a: (i) progettazione meccanica di dispositivi, macchine e sistemi; (ii) sperimentazione di macchine e processi, con il supporto interno dei laboratori tecnologico chimico; (iii) formazione di tecnici e specialisti; (iv) integrazione e sviluppo di tecnologie informatiche, applicazioni CAD, automazione e il controllo di – processi produttivi e di macchine; (v) il testing sui prodotti e sui prototipi. NTT ha NTT ha maturato esperienza pluriennale nella programmazione e gestione di progetti di ricerca multidisciplinari, con la partecipazione di imprese industriali, enti di ricerca ed università. La società è dotata di laboratori per la ricerca e impianti pilota innovativi sperimentali, riguardanti le seguenti tecnologie: irraggiamento, nuovi materiali e modifica delle superfici, ingegneria, calcolo strutturale e prototipazione rapida, ambiente, funzionalizzazione di prodotto e confort, materiali fotocatalitici.  I laboratori sono in grado di fornire: (a) supporto nella sperimentazione di soluzioni innovative, sfruttando la propria capacità di conciliare le competenze nelle analisi chimico-tecnologiche con le competenze tecnico-specialistiche del personale ricercatore; (b) costruzione, in collaborazione con il cliente, di metodologie di analisi sperimentali ad hoc; (c) esecuzione di prove di laboratorio per il controllo di prodotto e per il monitoraggio dell’andamento dei processi produttivi; (d) esecuzione di prove di lavorazione con gli impianti pilota. Le linee di ricerca condotte da NTT si concentrano su due fronti: da una parte l’innovazione del settore tessile nei comparti tradizionali della moda, dall’altro proponendo nuove applicazioni e diversificazioni. L’obiettivo primario di NTT è di supportare le imprese della filiera tessile-abbigliamento nel cambiamento: il passaggio da un’innovazione di tipo incrementale all’introduzione d’innovazioni radicali richiede il sostegno di strutture altamente specializzate, in grado di integrarsi con le specificità organizzative dell’impresa per la realizzazione di nuovi prodotti e lo sviluppo di nuove tecnologie. A tale fine la società offre inoltre alle imprese servizi di supporto quali formazione, informazione scientifica e tecnologica, animazione territoriale, nonché percorsi di accompagnamento alla ricerca cooperativa nazionale ed europea. NTT ha partecipato con il Consorzio Canapone, al progetto ARSIA “Azione pilota relativa alla coltivazione, trasformazione e commercializzazione della canapa a scopi produttivi e ambientali: sviluppo della filiera agroindustriale della canapa da fibra in Toscana” 2004-2006. NTT ha collaborato con azienda nell’ambito del progetto a valere sul Bando RT Aiuti allo sviluppo precompetitivo 2008 denominato “Nuova macchina modulare polifunzionale per impiego agricolo e edilizio”, per la raccolta e trasporto di caschi di banane, e per la potatura di olivi. NTT ha inoltre collaborato con altre società completando due progetti POR CReO FESR 2007-2013 Linea d’intervento 1.3B: nel novembre 2010 il progetto “BOOM – Studio e progettazione di un’attrezzatura per l’assemblaggio e la saldatura automatica di parti strutturali complessi di componenti di macchine per movimento terra” e nel novembre 2011 il progetto “HANDYCORK – Studio e progettazione di utensili portatili per la raccolta del sughero”.

PARTNER AGRICOLO

AZIENDA AGRICOLA FRANCESCHELLI GRAZIANO (Santa Fiora – GR)

info@fontemozza.it 334/3138356 (Graziano Franceschelli – Marco Franceschelli)

Il Signor Franceschelli Graziano è un imprenditore agricolo professionale (IAP). L’azienda agricola è ubicata nel Comune di Santa Fiora, per la gran parte all’interno della Riserva Naturale del Monte Labro, con pascoli che si estendono per oltre 120 ettari su un territorio da sempre vocato e protagonista per l’allevamento zootecnico estensivo. Gli animali allevati hanno la possibilità di pascolare nei pascoli che si trovano in gran parte all’interno dell’area protetta. La fertilità dei terreni è gestita con opportune tecniche di rotazione tra le colture. Tutte le produzioni sono condotte secondo i metodi dell’agricoltura biologica, quindi, nei campi non sono utilizzate sostanze chimiche di sintesi ma concimi organici per una produzione ecosostenibile nel rispetto dell’ambiente e della salubrità degli animali. Il gregge è formato da circa 800 capi e composto esclusivamente da pecore accuratamente selezionate di razza Sarda. Specie autoctona della Sardegna e una delle più antiche d’Europa che è presente e molto diffusa nella zona soprattutto grazie all’emigrazione di pastori sardi, avvenuta negli anni ’60 verso le aree rurali abbandonate dell’Italia centrale. L’attitudine produttiva della razza è quella del latte che rappresenta un’eccellenza agroalimentare italiana. L’azienda ha un caseificio aziendale (Caseificio Fonte Mozza) dove viene lavorato solamente latte appena munto proveniente esclusivamente dall’allevamento aziendale, con procedimento a latte crudo, riscaldandolo, cioè fino alla temperatura massima di 38°C utilizzando caglio naturale di vitello, senza sottoporre il latte a trattamenti termici (pastorizzazione) che ne alterano la qualità. Con questo metodo si mantiene inalterato anche il gusto, risultato dell’influenza di molteplici fattori: dalle caratteristiche della razza che lo produce fino all’alimentazione. La lavorazione a latte crudo del formaggio permette di mantenere il gusto caratteristico e forte dei prodotti, apprezzato soprattutto da coloro che amano sapori antichi. La tradizionalità dei prodotti, ancora artigianali, è legata a questa particolare tecnica di trasformazione, rimasta invariata nel tempo. Così come nel tempo non sono utilizzati conservanti di alcun tipo. L’azienda ha prestato molto interesse a sperimentare nuove produzioni di formaggio con latte proveniente da razze animali domestiche autoctone in via di estinzione. Ha un piccolo nucleo di bovini di Razza Maremma (sei capi) e alcuni capi di maiali di Cinta Senese e un folto gruppo di Asini dell’Amiata (oltre 30 esemplari). Con i bovini maremmani, nel progetto è stata verificata l’attitudine alla produzione di latte e sperimentato un sistema di cattura della vacca per la mungitura; inoltre sono state compiute prove di mungitura delle asine e sperimentata la produzione di formaggi.

PARTNER AGRICOLO

AZIENDA AGRICOLA BINDI ELISA (Arcidosso – GR)

amiatina80@yahoo.it 339/3448440 (Elisa Bindi – Giorgio Bindi)

La Signora Bindi Elisa è un’imprenditrice agricola professionale (IAP). La superficie aziendale complessiva è di ettari 29.70.70. L’azienda, interamente montana, si trova prevalentemente nel Comune di Arcidosso (GR), ma ha anche appezzamenti nei comuni di Castel del Piano, Seggiano e Cinigiano. L’azienda è parte in proprietà e parte in affitto. E’, formata da appezzamenti non tutti accorpati, con un indirizzo produttivo prevalentemente zootecnico (ovini, bovini suini, asinini ed equini). L’ordinamento colturale è il seguente: castagno Ha 7.57.51, olivo 1.17.31, pascolo polifita 87.75, prato polifita 12.44.59, bosco 7.57.51. L’azienda è impegnata fin dalla sua costituzione, nell’allevamento anche di razze animali in via d’estinzione come la Pecora dell’Amiata (circa 100 capi), lAsino dell’Amiata (50 capi) e alcune Vacche Maremmane. L’azienda fa dell’allevamento il suo punto di forza ed ha anche 40 bovini di razza Limusine, 120 maiali Large white e alcuni caprini e pecore Vissane. Le Pecore dell’Amiata sono utilizzate prevalentemente per la carne degli agnelli. L’azienda grazie alle sperimentazioni proposte da FORMAGGI DI RAZZA è interessata a sperimentare in un futuro prossimo anche forme di allevamento e gestione più consone alla produzione di latte di pecore e asine amiatine e al riutilizzo della lana. L’Azienda Agricola Bindi Elisa, negli ultimi anni sta intensificando la diversificazione delle attività; infatti, oltre al settore dell’allevamento bovino, ovino, equino e suino, svolge agriturismo e partecipa, con i prodotti aziendali ai mercati della filiera corta; fa energia rinnovabile da impianti fotovoltaici posizionati sugli stabili aziendali ed ha un laboratorio per la trasformazione delle castagne, in farina e in altri semi lavorati. La giovane azienda, proprio per la collocazione montana, è interessata alla valorizzazione delle produzioni tipiche, con una particolare attenzione a quelle zootecniche. Elisa Bindi, fin dagli studi universitari di tipo turistico, si è appassionata ai prodotti locali e della loro valorizzazione. Gestisce direttamente gli allevamenti, che sono una parte centrale dello sviluppo aziendale E’, interessata a un orientamento produttivo volto alla valorizzazione delle produzioni aziendali, anche come attività di diversificazione e vendita. Porsi come azienda sperimentale in un progetto d’innovazione di processo come questo, è stato particolarmente proficuo, per pianificare nuove produzioni e per organizzare gli allevamenti in modo nuovo, di tipo territoriale. L’azienda ha sperimentato la mungitura

ENTE LOCALE TERRITORIALE PARTNER AGRICOLO

UNIONE DEI COMUNI MONTANI AMIATA GROSSETANO – PARCO FAUNISTICO DEL MONTE AMIATA (Arcidosso – GR)

g.ginanneschi@uc-amiata.gr.it 0564/965230 0564/965232
329/4198730 (Giorgio Ginanneschi – Michela Guerrini – Donata Marruchi – Francesco Monaci)

Il Parco Faunistico del Monte Amiata si estende su una superficie di circa 200 Ha nella parte occidentale del territorio comunale di Arcidosso (GR) e si trova all’interno della Riserva Naturale del Monte Labbro nel SIC/SIR 118 Monte Labbro e alta Valle dell’Albegna. Il parco, gestito dall’Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana, s’ispira ai “wild park tedeschi”, ma aggiunge a quelle esperienze nuovi contenuti ed altri obiettivi. Si pone come strumento di sperimentazione e di gestione naturalistica al servizio di tutti e, in special modo, delle istituzioni e delle popolazioni presenti nel territorio del Monte Amiata. Il Parco è impegnato soprattutto nell’organizzazione di attività didattiche e di sensibilizzazione, nel favorire la ricerca scientifica naturalistica e nella conservazione di specie animali e vegetali a rischio di scomparsa anche domestiche. All’interno delle aree faunistiche, integrate fra loro, sono presenti specie animali che hanno, o hanno avuto in passato, un ruolo negli equilibri dell’ambiente appenninico. Si può passeggiare attraverso dei sentieri attrezzati e osservare ungulati, quali cervi, daini, caprioli, camosci, mufloni. Numerose sono le specie ancora naturalmente presenti nella zona, alcune delle quali minacciate d’estinzione o erosione genetica. Percorrendo i sentieri possono essere avvistati, in un’apposita grande area, gestita come una vera e propria riserva genetica, i rari lupi appenninici, altrimenti difficilissimi da vedere. Progetti particolari riguardano il Capovaccaio, la Starna, l’Asinello Sorcino Crociato di razza amiatina e altro ancora. Collabora con numerosi centri di ricerca regionali e nazionali. Nel progetto AMIATA REMAIN all’interno del PIT DIVERSITA’ BASIC (PSR della Regione Toscana 2014-2020), il Parco Faunistico si è proposto come un modello di agrobiodiversità legato all’utilizzo agricolo degli Asini Sorcini Amiatini. Il parco ha, infatti, un allevamento di Asini dell’Amiata che conta 36 capi, in continuo ampliamento. Inoltre, numerose sono le aziende agricole, collegate al parco, che detengono esemplari di asinini dati in gestione. La mungitura delle asine e lo studio delle attitudini perdute dell’Asino dell’Amiata sono state il perno delle azioni del Parco all’interno del progetto FORMAGGI DI RAZZA.

AGENZIA FORMATIVA PARNTER DELLA FORMAZIONE

CENTRO DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE AGRICOLA E ASSISTENZA TECNICA CIPA-AT

f.rosso@cia.grosseto.it 335/1219245 (Fabio Rosso)

Il CIPA-AT Grosseto è lo strumento per la formazione professionale agricola ed assistenza tecnica della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Grosseto. Il CIPA-AT opera per il progresso di tutti i cittadini, in particolare è sensibile al miglioramento tecnico-economico delle campagne, alla formazione professionale dei produttori agricoli e di tutti i partecipanti all’impresa familiare e dei lavoratori del mondo rurale. A questo scopo svolge attività riguardanti in particolare l’orientamento, la formazione professionale in agricoltura, l’organizzazione tecnica, economica e gestionale dell’impresa agricola l’informazione socioeconomica, la divulgazione, la ricerca e sperimentazione agraria, anche in relazione alle normative e direttive comunitarie, nazionali e regionali. Elabora studi e ricerche di vario genere, promuove, organizza e coordina le attività dei centri regionali e di altri organismi, enti e associazioni, che aderiscono al CIPA-AT, istituisce e svolge corsi e seminari o ne promuove e coordina l’istituzione. Dal periodo d’istituzione ha realizzato circa 100 corsi e ha formato oltre 1700 persone. E’, Agenzia Formativa accreditata dalla Regione Toscana con codice (GR0316), è certificata UNI ISO 9001 ed ha in corso la certificazione UNI ISO 29990. Il Sig. Angelo Siveri nato a Grosseto il 27/12/1955 residente in Via Adda, 87 è il legale rappresentante di CIPA – AT GROSSETO con sede legale in Via Monterosa 178, 58100 Grosseto (GR) e Codice Fiscale e Partita IVA 01237620537. Ha partecipato al GO “FORECAST” (Forma Organizzata di Rete Evoluta della Castanicoltura, attivando Strategie Innovative in Toscana) in qualità di agenzia formativa come partener della formazione (sottomisura 1.1) e è stato partner attuatore della stessa sottomisura della formazione in FORMAGGI DI RAZZA.

AGENZIA FORMATIVA PARTNER DELLE VISITE DIDATTICHE

HEIMAT SERVIZI AMBIENTALI SOCIETA’ COOPERATIVA A R.L. (Arcidosso – GR)

(Sottomisura 1.2) savelli@heimat.toscana.it 380/7031993 www.heimat.toscana.it (Savelli Leonardo – Federica Moroni)

La Cooperativa Heimat servizi ambientali nasce nel 1990 per dedicarsi allo sviluppo del territorio amiatino in settori quali l’ambiente, il turismo, la cultura, ovvero per offrire prospettive inedite e sostenibili di crescita ed emancipazione della montagna dopo la fine dell’epoca mineraria. Diventa fin da subito, ed è tutt’oggi, un luogo di studio, confronto e supporto a enti, associazioni di produttori e aziende locali. Grazie alla consolidata collaborazione con soggetti qualificati (università, esperti locali, soci e professionisti), la cooperativa è oggi in grado di assicurare progettazioni evolute in materia di valorizzazione delle risorse (agricole, turistiche, manifatturiere), accesso a finanziamenti, innovazione di prodotto e di processo, analisi fabbisogni, promozione, adempimenti normativi (sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro) e formazione professionale (per imprese, disoccupati, occupati, giovani, soggetti svantaggiati). La cooperativa ha lavorato in modo significativo nell’ambito della ricerca ambientale, della pubblicazione di testi e manuali e per l’applicazione dei regolamenti comunitari, svolgendo un ruolo di orientamento ai soggetti sociali e politici locali verso l’adozione di buone pratiche e per la riorganizzazione. Ha sviluppato nel tempo il filone della formazione e della riqualificazione delle risorse umane in particolare, sia verso il recupero della ruralità e l’ottimizzazione delle ricchezze ambientale a fini produttivi e turistici, sia per il rafforzamento dell’apparato produttivo della piccola e media impresa artigianale. La Coop Heimat è oggi un’agenzia formativa accreditata presso la Regione Toscana che le consente di accedere a fondi di vario genere (FSE, Fondi interprofessionali, PSR ecc.). Dalla sua nascita la cooperativa ha canalizzato sul territorio molti milioni di euro di finanziamenti, offrendo percorsi di varia natura e a supporto delle iniziative locali: dall’agricoltura sociale, all’educazione ambientale, all’assistenza sociale (ADB, animatori di comunità e percorsi per soggetti svantaggiati), dal ristoro e mense, alle energie rinnovabili, alla difesa delle colture e dei prodotti tipici. La Coop Heimat ha messo a disposizione del progetto: –  competenze in progettazione, rendicontazione, direzione e coordinamento interventi formativi seminariali; – esperienza nell’attivazione e nella gestione del ruolo docente e di tutoraggio; – competenza nell’organizzazione e nella preparazione, realizzazione e coordinamento di azioni relative alla diffusione e disseminazione dei contenuti dei corsi/workshop/seminari; – esperienza nella gestione di corsi di qualifica e aziendali, con particolare riferimento ai profili professionali medio-alti e all’adeguamento delle competenze dei dipendenti in relazione al quadro normativo; – la propria cultura aziendale nella preparazione, realizzazione e gestione delle strategie di intervento; – approfondita conoscenza del territorio e del suo contesto socio economico; – vasta rete relazionale con gli attori pubblici e privati del territorio su cui si svolge l’intervento; – uno staff di collaboratori altamente specializzati sulle tematiche oggetto del presente bando. La Coop Heimat ha già finanziati ed attivi alcuni progetti sul PSR 2014-2020 relativi alle sottomisure 1.1 e 1.3. In FORMAGGI DI RAZZA ha avuto il ruolo di organizzatore delle due visite aziendali didattiche relative alla sottomisura 1.3 del PS-GO.

CONSULENZA

Coordinatore Tecnico: STUDIO AGRICIS – GIOVANNI ALESSANDRI

Studio Tecnico Associato AGRICIS di Giovanni Alessandri e Samuel Palanghi – Via Cana, 4 – 58044 Sasso d’Ombrone, Cinigiano (GR) – Tel. E Fax +39 0564 990592 cellulare +39 333 2901247 – e-mail info@agricis.it – web www.agricis.it

Obiettivo peculiare del progetto è stato quello di cogliere le tendenze del mercato alimentare, in particolare legate a nuovi prodotti, di alta qualità e con forte connotazione territoriale; prodotti che sappiano intercettare la crescente richiesta di un’alimentazione di qualità legata all’ambiente e che magari aiuti a valorizzare gli allevamenti delle razze autoctone in via di estinzione, tramite attività di recupero di produzioni casearie tradizionali e l’introduzione di innovativi prodotti. Altro obiettivo del progetto è quello di instaurare un processo virtuoso di riutilizzazione dei sottoprodotti dell’allevamento come le lane di Pecora Amiatina che aumentino la redditività complessiva aziendale (oggi un costo dovuto allo smaltimento) convertendoli in un ulteriore valore aggiunto.

Obiettivo 1: Sviluppo e introduzione di nuovi prodotti caseari a partire da razze autoctone dell’Amiata

Sviluppo di prodotti caseari (formaggio pecorino, vaccino ed asinino, formaggio a pasta filata, yogurt, kefir) basati sul latte delle razze autoctone per diversificare l’offerta rispetto all’attuale campo di utilizzo delle singole razze, incrementando la redditività derivante dal loro allevamento. I prodotti ottenuti dalle prove sono stati caratterizzati dal punto di vista quali-quantitativo e valutati in funzione delle caratteristiche chimico-nutrizionali e organolettiche.

Obiettivo 2: Standardizzazione del ciclo produttivo dei prodotti caseari e delle aziende partner

Definizione di protocolli di prelievo, conservazione, conferimento e lavorazione del latte al fine di creare degli standard di riferimento che permettano la diffusione e replicabilità della produzione dei prodotti individuati. Adeguamento delle aziende partner per l’introduzione delle strutture necessarie a: (i) garantire un allevamento e un processo di mungitura sostenibile ed in linea con le necessità produttive degli allevamenti; (ii) la trasformazione dei prodotti con difficoltà tecniche (latte d’Asina dell’Amiata e latte di Vacca Maremmana) e dei nuovi prodotti attualmente non presenti (yogurt e kefir).

Obiettivo 3: Sviluppo e introduzione di nuovi prodotti tessili per il riutilizzo delle lane.

Definizione di concept di prodotti tessili; verifica e validazione dei modelli, definizione dei cicli di lavoro e produzione dei prototipi di test per applicazioni compatibili con la lana della Pecora Amiatina.

Nel corso delle prime annualità di progetto, corrispondenti al periodo gennaio 2021- dicembre 2022 le attività si sono svolte regolarmente sotto il coordinamento del capofila di progetto (Genomamiata) nel rispetto delle tempistiche più brevi e delle modalità̀ applicative previste nel Piano Strategico iniziale.

Il progetto ha previsto le seguenti attività:

Definizione dei protocolli di mungitura, conservazione, conferimento e delle necessità di adeguamento delle strutture aziendali.

Stima dei valori di produttività (latte e lana), caratterizzazione quali-quantitativa del latte delle tre razze in esame.

Definizione delle tipologie di prodotti caseari, standardizzazione dei processi produttivi/cicli di lavoro e adeguamento delle strutture aziendali.

Definizione delle caratteristiche delle lane; individuazione, prototipazione e verifica dei prodotti tessili di riferimento e dei cicli di lavoro.

Diffusione attraverso opportuni canali e mezzi le informazioni circa gli sviluppi del progetto, amplificandone gli effetti con dimostrazioni e incontri tematici.

Fra le attività del progetto FORMAGGI DI RAZZA e del Gruppo Operativo vi sono state oltre al coordinamento generale, le attività di formazione, divulgazione e informazione e le visite formative per gli allevatori.

Sottomisura 1.1 Formazione

Sono stati organizzati due Corsi Brevi di 20 ore propedeutici al PS-GO FORMAGGI DI RAZZA, uno sul Monte Amiata area grossetana (24-25-26 gennaio 2023) con 6 partecipanti e uno nell’area pisana di Pomarance (2-3-4 febbraio 2023) con 10 partecipanti. I corsi realizzati sono stati condotti e curati dal Dott. Roberto Tocci del Università di Firenze – DAGRI Sez. Zootecnia ed indirizzati agli allevatori ed in particolare a quelli che allevano razze autoctone e in via di estinzione e agli allevatori custodi. Circa le esperienze prodotte, nell’azione formativa, dopo l’orario del corso, è strato organizzato un piccolo tempo per il confronto sia individuale che di gruppo.

Sottomisura 1.2 Divulgazione e informazione

Le azioni di informazione e divulgazione delle attività del progetto FORMAGGI DI RAZZA previste nell’ambito della sottomisura 1.2 sono state portate avanti dal partner capofila di progetto Genomamiata grazie ai canali di comunicazione esistenti, ovvero tramite sito web e i canali social (Facebook).

Il lavoro di mappatura dei soggetti potenzialmente interessati al progetto è stato portato avanti grazie anche alle attività̀ di disseminazione attuate dal Gruppo GO. Nell’ambito delle attività a carico di Genomamiata sono stati organizzati i primi due eventi divulgativi. E’, stato realizzato un incontro tematico, il giorno 8 novembre 2022 (Le razze in via di estinzione e le nuove attitudini per la loro salvaguardia) ed un convegno il 17 dicembre 2022 (Razze Autoctone in via di estinzione: cosa si può fare?); il primo presso la sala CRED della Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetano ad Arcidosso (GR), l’altro presso il Centro Visite Casa Roccalbegna a Roccalbegna (GR). Precedentemente, il 24 settembre 2021 presso il Parco Faunistico del Monte Amiata ad Arcidosso (GR) era stato realizzato un convegno inziale dal titolo: Amiata: preservare le razze autoctone mediante l’innovazione.

Visite aziendali

Per quanto riguarda le attività̀ previste dalla sottomisura 1.3, queste sono iniziate con ritardo, anche come diretta conseguenza delle limitazioni legate alla pandemia da Covid -19. È stata realizzata a cura della Coop Heimat con una prima visita di progetto. In particolare, è stato visitato il giorno 8 novembre 2022 un impianto di mungitura di asine amiatine al Puntone di Scarlino, Podere Ponte alle catene (GR) nell’Azienda Agricola Regionale delle Bandite di Scarlino. L’altra visita didattica è stare compiuta in Basilicata.

Il progetto

Il progetto ha avuto inizio nel novembre del 2019. In quel mese sono cominciate le attività preliminari per la messa a punto delle metodologie più idonee per la mungitura delle razze autoctone Asino dell’Amiata, Pecora dell’Amiata e Vacca Maremmana. Tali attività hanno riguardato, oltre le azioni di coordinamento svolte dal Dott. Alessandri, essenzialmente la UNIFI-DAGRI, con ricerche bibliografiche e prove tecniche, coordinate dalla Professoressa Clara Sargentini, con la partecipazione del personale tecnico strutturato, di mungitura manuale e meccanica presso gli allevamenti sperimentali del DAGRI. Al fine di reperire personale altamente qualificato in grado di seguire dal punto di vista tecnico scientifico le fasi del progetto, il DAGRI ha provveduto a bandire un concorso per un Assegno di Ricerca. Vincitore del concorso è risultato il Dott. Roberto Tocci che ha iniziato l’attività a marzo 2020 e ha seguito tutte le fasi del progetto.

A causa dell’emergenza COVID-19 e del conseguente lockdown l’attività è proseguita nella sola fase di studio e ricerca (raccolta di materiale bibliografico, scientifico e tecnico). Non è stato poi possibile procedere alla sperimentazione in campo fino a quando non sono state espletate le operazioni di assegnazione a tutti i partner del progetto. Sono dunque proseguite le prove tecniche su Pecore Amiatine in sperimentazione su progetti DAGRI e sul loro latte.

Dall’autunno 2020 è stato possibile effettuare prima i sopralluoghi tecnici propedeutici al progetto e poi i diversi test nelle aziende partner: Parco Faunistico dell’Amiata (Asino dell’Amiata), Bindi Elisa (Pecora dell’Amiata) e Franceschelli Graziano (Vacca Maremmana). Nella primavera 2021 sono iniziati i test e le mungiture di pecore dell’Amiata presso l’Azienda Agricola Bindi Elisa e di Asine Amiatine presso l Parco Faunistico del Monte Amiata e presso l’Azienda Agricola di Franceschelli Graziano.

Nel mese di luglio dello stesso anno si è proceduto pure alla supervisione della tosatura delle pecore, la cui lana è stata oggetto di sperimentazione specifica da parte di Next Technology Tecnotessile, partner del progetto. 

Il 24 settembre 2021 è stato realizzato, presso il Parco Faunistico del Monte Amiata, il Convegno di apertura del GO “Amiata: Preservare le razze autoctone mediante l’innovazione” in cui è stato presentato il Progetto FORMAGGI DI RAZZA e ne sono state illustrate le fasi. Il giorno 7 dicembre 2021, si è tenuta la visita tecnica formativa al Podere Ponte alle Catene al Puntone di Scarlino dell’Azienda Le Bandite gestita dal Comune di Scarlino (GR), presso la quale sono allevati con metodi razionali circa 200 asini di razza amiatina di cui circa 80 sono femmine in lattazione. In quella sede, vista la non sufficiente quantità di latte da sottoporre a caseificazione ottenibile dalla mungitura delle asine del Parco Faunistico dell’Amiata, sono stati presi accordi per l’acquisto di latte, successivamente lavorato presso il Caseificio Fonte Mozza dell’azienda partner Franceschelli Graziano. 

Durante la primavera 2022 sono iniziate le trasformazioni di latte in kefir, presso i laboratori DAGRI e in formaggio presso il Caseificio Fonte Mozza. Sono state dunque effettuate le analisi di laboratorio relative ai prodotti ottenuti i cui risultati sono di seguito riportati.

Dopo due incontri tematici, tenutisi a settembre e novembre 2022 presso la Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana, il 17 dicembre 2022 si è tenuto il Convegno “Razze autoctone in via di estinzione: cosa si può fare?” che si è svolto a Roccalbegna, presso il centro visite Casa Roccalbegna in cui sono stati riportati alcuni dei primi risultati del progetto.

Per ciò che riguarda le caratteristiche del latte e della mungitura delle razze oggetto di sperimentazione si precisa che, mentre è stato possibile procedere in modo relativamente semplice alla mungitura manuale di Pecore Amiatine ed Asine dell’Amiata, più complesso è stato l’avvicinamento alla mungitura della Vacca Maremmana per la quale erano state approntate, come previsto dal progetto, strutture di contenimento in legno, ma che non sembravano offrire la completa sicurezza all’allevatore. Per la razza Maremmana, in evidente stato di stress in vicinanza degli operatori, il titolare dell’Azienda Franceschelli ha potuto procedere alla mungitura di una sola vacca un’unica volta, nonostante ripetute prove. La mungitura è avvenuta in presenza del vitello che era stato separato dalla madre la sera precedente. L’unico campione di latte che è stato possibile reperire è stato comunque analizzato sia presso il DAGRI che presso l’IZS del Lazio e della Toscana. Anche per le Pecore ed Asine Amiatine la mungitura si è svolta nelle prime ore del mattino previa separazione dei lattanti dalle madri per un tempo che, per gli ovini, è durato l’intera notte, per gli asinelli qualche ora. Quando è stato possibile è stato registrato, tramite cronometro, il tempo di latenza per l’eiezione del latte e la durata della mungitura; ma questi rilievi, previsti per metodologia sperimentale, in caso di mungitura meccanica che, per motivi logistici degli allevamenti partner, non è stato possibile effettuare, non sono da considerarsi esaustivi. Campioni del latte munto da ogni soggetto sono stati analizzati, per valutarne le caratteristiche chimico-nutrizionali, presso il laboratorio del DAGRI per la composizione chimica e per l’analisi della composizione acidica della componente lipidica. In aggiunta un’aliquota di latte per ogni soggetto è stata inviata all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana che ha provveduto ad analizzare le caratteristiche igieniche e fisico-tecnologiche.

FORMAGGI DI RAZZA attraverso le innovazioni proposte contribuisce in particolar modo al:

  1. miglioramento della qualità del prodotto (effetto produttivo-economico dell’innovazione), grazie alle azioni in campo e di “sorting” e “condizionamento” in post raccolta;
  2. miglioramento della commercializzazione delle partite di castagne (effetto produttivo-economico dell’innovazione), grazie alla “standardizzazione” qualitativa del prodotto finale e ad una migliore accettabilità del prodotto dal mercato;
  3. miglioramento della qualità dell’acqua e del suolo (effetti ambientali-sociali dell’innovazione), grazie all’utilizzo di bio-molecole nei protocolli di lotta biologica o integrata.

I primi prodotti ottenuti dalla sperimentazione su soggetti di razze reliquia o a limitatissima diffusione Amiatini consentono di trarre le seguenti conclusioni. Pur rimanendo da approfondire e da mettere a punto in maniera dettagliata la contattabilità e l’avvicinamento per la mungitura, il latte di vacca Maremmana sembra mostrare ottime caratteristiche dietetico-nutrizionali, con un tenore in acidi grassi saturi, dannosi per la salute umana, inferiore non solo rispetto a quello delle razze più specializzate per la produzione di latte, ma anche rispetto a quello di altre razze autoctone toscane. Proporzionalmente più elevati risultano invece le percentuali di acidi grassi mono e polinsaturi, sia della serie omega3 che della serie omega6, strettamente legate all’alimentazione al pascolo o con foraggi di prato naturale ed il cui effetto benefico sulla salute umana è ormai largamente dimostrato.

Dal latte di Asina dell’Amiata, le cui eccellenti caratteristiche nutrizionali sono state ampiamente dimostrate anche in anni recenti, si possono ottenere, testati per la prima volta in questa sede, prodotti probiotici, in particolare kefir, adatti ad essere consumati come bevande, ed anche formaggio, anch’esso dalle ottime caratteristiche nutrizionali, il cui limite più grande sembra concretizzarsi nell’estrema difficoltà di coagulazione per povertà in caseine. Questo limite può essere ovviato o dall’aggiunta di latte ovino, preferibilmente proveniente da Pecora dell’Amiata, o dall’utilizzo di cagli particolari (caglio di cammello) che sembrano meritare una sperimentazione dedicata.

Dal latte di Pecora dell’Amiata si ottiene un formaggio dall’ottima resa, anche a stagionature relativamente avanzate per lo meno in campo sperimentale, paragonabili a quelle di razze più specializzate e, soprattutto dalle ottime caratteristiche chimico nutrizionali. Una produzione che sicuramente merita di essere studiata più approfonditamente è quella della ricotta da serbo, spalmabile e sapida, rispondente sia alle richieste edonistiche del mercato attuale che alle indicazioni nutrizionistiche più idonee allo stile di vita contemporaneo. Sia il formaggio che la ricotta da serbo, sono ricche di acidi grassi omega3 e di CLA, fonte di salubrità per l’organismo umano. La ricchezza in acidi grassi omega3 è strettamente legata al sistema di allevamento che prevede, per l’alimentazione del bestiame, il largo utilizzo del pascolo e dei foraggi naturali, il cui aroma sembra rilevabile anche all’analisi sensoriale dei prodotti trasformati.

Anche la lana di pecora dell’Amiata, produzione obbligata perché necessaria per il benessere animale ma che rappresenta attualmente un costo per l’allevamento, può essere vantaggiosamente e sorprendentemente utilizzata, per la fabbricazione, non solo di isolanti e coibentanti per la bio-edilizia e per le calzature, ma di prodotti tecnologicamente innovativi per l’ abbigliamento e per il materiale tessile di uso domestico: Next Technology Tecnotessile ha  ottenuto infatti un prodotto estruso leggerissimo e ad altissima tenuta termica da utilizzare vantaggiosamente come imbottitura per piumini da abbigliamento e per il letto.

Ricadute economiche, ambientali e sociali

Il progetto FORMAGGI DI RAZZA, con la realizzazione delle attività previste e la comunicazione ai portatori di interesse dell’innovazione attuata, contribuisce alla valorizzazione e al sostegno del settore zootecnico autoctono della Regione Toscana. Il progetto propone delle potenziali innovazioni, che se introdotte dalle aziende agricole, potrebbero avere effetti positivi economici, in particolare sui margini di redditività aziendale, grazie alla diversificazione dei prodotti biodiversi.

A cascata vi sono effetti positivi di tipo ambientale e sociale legati alla tutela della agrobiodiversità e alla ri-scoperta delle razze autoctone. FORMAGGI DI RAZZA si inquadra in una concezione dello sviluppo che trascende la semplice crescita economica e si estende alla sfera sociale e ambientale. Questa cornice generale assume una doppia specifica caratterizzazione: la salvaguardia della biodiversità e lo sviluppo socioeconomico legato alla valorizzazione delle specificità locali.

E’, stato questo, un progetto che ha cercato di valorizzare il potenziale endogeno dell’Amiata ridefinendo una nuova idea di sviluppo rurale trasmesso al territorio grazie, anche alla partecipazione attiva di istituzioni locali, come la Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana e sarà progressivamente recepito da parte degli allevatori, che purtroppo sono ormai rimasti in numero esiguo.

La redditività delle razze analizzate nel progetto (Asino dell’Amiata, Bovino Maremmano e Pecora Amiatina) è attualmente ristretta a poche applicazioni che di fatto ne limitano le possibilità di utilizzo economico, riducendone di conseguenza la diffusione e l’interesse all’allevamento. Tuttavia, grazie alle caratteristiche chimico-nutrizionali ed organolettiche del loro latte, è possibile sviluppare delle linee di prodotti caseari di nicchia che, vanno incontro alla crescente domanda del mercato; organizzare queste filiere non è facile, anche perché si è persa per una gran parte degli animali l’attitudine alla mungitura. L’interesse suscitato dal progetto, fa ben sperare in un ampliamento delle prospettive di business garantendo una maggiore remunerabilità dell’impresa e un maggiore interesse da parte di nuovi imprenditori, di fatto tutelando la biodiversità dell’ecosistema amiatino. Il recupero della lana dalle produzioni ovine per applicazioni tessili fornisce ulteriori benefici trasformando quello che ad oggi è un costo d’impresa in una fonte di reddito.